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al testo di Marina Pacifici
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Son qui
nella stridente dissonanza del mio disincanto. Ascolta il mio elegiaco canto al di là d’ogni lacerante lontananza. Il mio cuore nella nostalgia di Te s’ammanta, nel tuo vivido ricordo s’incanta. L’illusione dirupa attorno a me come effimero castello di cinigia. L’abbraccio caldo il bacio tuo sincero. Attendo il tuo ritorno, mia sospirata primavera, sul nostro idilliaco sentiero nella tristezza della mia solitaria sera. Volano via frementi cercando Te i miei pensieri in struggente stormo, nel riverbero dei nostri teneri, indimenticabili momenti. Abbracciami ancora, sfiorami nella tenerezza d’un palpito all’ombra del dorato olmo, stringimi forte nella fragranza autunnale di foglie morte. Nel bacio di suggello d’un Amore infinito passeggeremo mano nella mano fra i ridenti, agresti sentieri del nostro Mugello. Ti ritroverò nella malinconica sera a Barberino. Ovunque il sussurro del tuo amato nome fra gli armoniosi viali di pietra. Ovunque il tuo angelico sorriso nello sguardo sublime d’un ridente bambino, nell’abbraccio radioso d’un primaverile mattino. |
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